IL BUCCHERO
nient'altro che argilla e fuoco.
Il bucchero che realizzo e la terra sigillata non hanno bisogno di smaltature, essendo resi impermeabili da una pittura di argilla così depurata che riesce a fondere.
Tutto perfettamente
ulizzabile per alimenti.
WORKS
Origini
Il bucchero è un' eredità lasciataci dal popolo etrusco, che abitò gran parte della penisola per quasi un millennio, assorbiti dalla civiltà romana ancora oggi riecheggiano squarci della loro splendita cultura a cui dedico omaggio.
Il bucchero è di un nero opaco piacevolissimo al tatto, con delle magnifiche sfumature argentee, non sempre presenti nei pezzi, in cui a volte ci si riesce a specchiare.
Ciò che affascina e stupisce è che gli etruschi, almeno nel primo periodo realizzarono dei pezzi molto fini, anche se di grandi dimensioni e di notevole leggerezza, con forme sempre originali e di eccezionale gusto estetico. Il segreto di questo bel nero sta nella cottura : in forno avviene una ''riduzione di ossigeno'', tecnicamente è il ferro naturalmente contenuto nell'argilla dei pezzi che, perdendo un atomo di ossigeno cambia di stato e appare nero alla vista, ma non basta.
L'argilla per cuocere deve raggiungere una temperatura attorno ai 900° C, durante il riscaldamento il corpo degli oggetti messi a cuocere si dilata, lasciando entrare particelle di carbonio presenti nel fumo di legna che invade la camera del forno...
Durante il raffreddamento i pezzi tornano a ''ritirarsi'' inglobando per sempre il carbonio al loro interno; più la mterra contiene particelle di sabbia fine o limo, anche se nell'insieme risulta fine, più l'impasto per sua natura, tende a lasciare spazi , perchè in cottura il carbonio penetri al suo interno. Per questo motivo il bucchero, quello vero, si presenta nero anche al suo interno se viene rotto. Più la cottura è lenta e lunga maggiore è il fumo durante la cottura, più profondo e completo, risulta il nero nel corpo dell' argilla. Personalmente non mi interessa riprodurre esattamente ciò che fecero gli Etruschi, mi affascina ottenere un effetto così bello e resistente, semplicemente con la cottura a legna!!
Io non uso steccare a mano i pezzi, li dipingo con un ingobbio di argilla depurata che riesce a fondere durante la cottura (960°C vedi terra sigillata), in questo modo ottengo pezzi impermeabili anche dove non è possibile lucidare, come l'interno di una bottiglia. Il mio quindi è un incontro tra il bucchero e la ''Ceramica a vernice nera'' di fine epoca etrusca.
Origini
Il bucchero è un' eredità lasciataci dal popolo etrusco, che abitò gran parte della penisola per quasi un millennio, assorbiti dalla civiltà romana ancora oggi riecheggiano squarci della loro splendita cultura a cui dedico omaggio.
Il bucchero è di un nero opaco piacevolissimo al tatto, con delle magnifiche sfumature argentee, non sempre presenti nei pezzi, in cui a volte ci si riesce a specchiare.
Ciò che affascina e stupisce è che gli etruschi, almeno nel primo periodo realizzarono dei pezzi molto fini, anche se di grandi dimensioni e di notevole leggerezza, con forme sempre originali e di eccezionale gusto estetico. Il segreto di questo bel nero sta nella cottura : in forno avviene una ''riduzione di ossigeno'', tecnicamente è il ferro naturalmente contenuto nell'argilla dei pezzi che, perdendo un atomo di ossigeno cambia di stato e appare nero alla vista, ma non basta.
L'argilla per cuocere deve raggiungere una temperatura attorno ai 900° C, durante il riscaldamento il corpo degli oggetti messi a cuocere si dilata, lasciando entrare particelle di carbonio presenti nel fumo di legna che invade la camera del forno...
Durante il raffreddamento i pezzi tornano a ''ritirarsi'' inglobando per sempre il carbonio al loro interno; più la mterra contiene particelle di sabbia fine o limo, anche se nell'insieme risulta fine, più l'impasto per sua natura, tende a lasciare spazi , perchè in cottura il carbonio penetri al suo interno. Per questo motivo il bucchero, quello vero, si presenta nero anche al suo interno se viene rotto. Più la cottura è lenta e lunga maggiore è il fumo durante la cottura, più profondo e completo, risulta il nero nel corpo dell' argilla. Personalmente non mi interessa riprodurre esattamente ciò che fecero gli Etruschi, mi affascina ottenere un effetto così bello e resistente, semplicemente con la cottura a legna!!
Io non uso steccare a mano i pezzi, li dipingo con un ingobbio di argilla depurata che riesce a fondere durante la cottura (960°C vedi terra sigillata), in questo modo ottengo pezzi impermeabili anche dove non è possibile lucidare, come l'interno di una bottiglia. Il mio quindi è un incontro tra il bucchero e la ''Ceramica a vernice nera'' di fine epoca etrusca.